Nel corso dell’anno 2020, a seguito di specifica richiesta del Presidente pro tempore della Regione, il presidente dell’Istat manifestava “la convinta disponibilità” dell’Istituto “a individuare … possibili ambiti di collaborazione … nell’ambito di eventuali accordi bilaterali che rispondano a specifiche esigenze della Regione Calabria” incaricando il Dirigente della Sede regionale Istat per la Calabria di “prendere i contatti necessari a tradurre quanto … auspicato in azioni concrete e strumenti operativi”.
Per quanto sopra, chi scrive, a suo tempo Dirigente del Settore “Ufficio Statistico” dell’Ente ed oggi Responsabile Open Data della Regione Calabria, prospettava al Dirigente della sede regionale Istat la possibilità di implementare un rapporto di collaborazione, tra l’Ente e l’Istituto, al fine di realizzare dei contributi da pubblicare nell’ambito del portale regionale, sul percorso, logico che, a partire dal dato grezzo, consenta di arrivare, passando per l’informazione, alla conoscenza del generico fenomeno ovvero, in altre parole, di delineare e rendere manifesto, alla platea dei fruitori del portale, il processo logico destinato a dare un senso alla produzione ed alla catalogazione dei dataset prodotti dalle strutture organizzative all’esito dei processi amministrativi di competenza.
Così è stato avviato, a fine gennaio di quest’anno, il progetto “dare forma al dato” che, alla data in cui scrivo, ha già reso disponibile attività di riuso dei dataset sull’edilizia scolastica in Calabria.
Il lettore più attento, più critico, correttamente si starà chiedendo: “belle parole ma, in pratica, di cosa si tratta?”. Correttamente, perché se un processo non genera risultati fruibili rischia di rimanere fine a sé stesso, relegato nell’ambito dell’esercizio teorico. “Ma, dunque, di cosa si tratta?”
Supponiamo, per fare un esempio, che l’Assessore ai Lavori Pubblici riesca ad individuare una possibile fonte di finanziamento per l’edilizia scolastica regionale nel budget disponibile a valere su risorse nazionali. Tanto per dare i numeri, supponiamo che esista la possibilità concreta, per la Regione Calabria, di ottenere un finanziamento di 3M€ per l’edilizia scolastica che deve essere speso con uno o più interventi a titolarità regionale ovvero attuati direttamente dall’Ente. L’Assessore ai Lavori Pubblici, ottenuto il finanziamento, passa la palla alla struttura organizzativa competente che predispone un computo metrico di massima sulla scorta del quale stabilisce che, con quel budget, si possano realizzare due istituti scolastici di media dimensione. Prima di avviare le attività progettuali, rimane da definire l’ultima delle variabili indipendenti. In quale contesto geografico della regione debbono essere realizzati i due istituti? Qual è il grado di istruzione e il percorso di studio che presenta il maggiore deficit in materia di edilizia scolastica? È possibile fare riferimento ad un criterio oggettivo, che parta dalla conoscenza dello stato di fatto?
A questa domanda comincia a fornire delle risposte il progetto “dare forma al dato” con l’analisi effettuata come esperienza di riuso dei dati presenti in Calabria Open Data, a partire dai dati elementari relativi alla categoria “Istruzione, Cultura e sport” presenti nei dataset “Elenco delle scuole statali” e “Elenco delle scuole paritarie” che contengono, per ogni sede scolastica, informazioni anagrafiche, grado di istruzione e percorso di studio.
La suddetta analisi rende disponibile, con il report IL SISTEMA SCOLASTICO IN CALABRIA: LA RETE E LA POPOLAZIONE STUDENTESCA SUL TERRITORIO, pubblicato nel Portale Calabria Open Data, una istantanea dell’edilizia scolastica regionale nonché delle relazioni della rete delle scuole con le caratteristiche del territorio e con la distribuzione della popolazione che può essere utilizzata da chi debba effettuare la programmazione delle politiche di settore. Il decisore può, quindi, trovare nel report, ovvero in analisi quale quella che ha portato alla predisposizione del report stesso, una serie di elementi relativi allo stato di fatto che possono orientare le sue scelte eliminando, di fatto, molta parte di discrezionalità.
Le analisi del progetto, più che dare una risposta a tutte le questioni aperte, intendono proporre un percorso logico di integrazione tra diversi attori del SISTAN al fine di stimolare la produzione di contributi e attività statistiche che consentano, a partire dal dato grezzo, di pervenire ad una migliore conoscenza del fenomeno che sia di base per una programmazione efficace ed efficiente delle politiche pubbliche.